20/10/2006 - 12:50 ? Federico Minoli, il presidente della Ducati, ha visto esaudire il proprio desiderio: alla luce del forfait di Sete Gibernau, che conclude così in malo modo la sua stagione (e anche la sua avventura a Borgo Panigale), Troy Bayliss salirà in sella alla Desmosedici GP6 in occasione del Gran Premio della Comunità Valenciana, a distanza di due anni dall'ultima apparizione del centauro australiano in MotoGP con la Rossa. Avvenne proprio al Ricardo Tormo, con un podio fantastico che chiuse in maniera felice un campionato ricco di difficoltà.
Reduce da una annata straordinara nel Mondiale Superbike, in cui ha conquistato il secondo iride della carriera, il canguro di Taree in un certo senso chiuderà la parentesi della Ducati nell'era dei 990cc nella top-class: sempre a Valencia, a fine 2002, fu infatti "Baylisstic" il protagonista del debutto ufficiale della D16 in una esibizione compiuta assieme al collaudatore Vittoriano Guareschi.
"Apprezzo molto l'opportunità che mi è stata data per correre il GP di Valencia con la Ducati. Ovviamente mi spiace molto che Sete non possa partecipare al suo appuntamento di casa, ma credo che per la Ducati la scelta di chiamarmi a sostituirlo sia stata piuttosto naturale. Ho partecipato al debutto dal progetto Ducati MotoGP quattro anni fa e credo che molte persone in azienda e tanti tifosi saranno contenti di vedermi a Valencia", ha commentato Bayliss.
"La mia stagione agonistica è finita e ho colto questa opportunità: sarà bello per tutti e sono contento di poter rivedere le persone della mia "vecchia" squadra. Inoltre mi piace molto guidare a Valencia: conosco bene la pista e ho sempre conquistato dei bei risultati. Non avrò molto tempo a disposizione per riadattarmi alla moto, che comunque conosco già, e "scoprire" le gomme. Non ho mai usato le Bridgestone prima d'ora, ma pian piano cercherò di prenderci la mano e vedremo come andrà".
Troy marcherà la 33esima presenza nella categoria regina, celebrando il suo 2006 nella SBK. Forse sarà soprattutto una passerella, ma anche un modo per cercare di riscattarsi da un 2005 da dimenticare, con la complicata esperienza nel Team Pons (in sella alla Honda RC211V) che aveva sancito il suo addio alla MotoGP. Un addio che adesso possiamo considerare soltanto un arrivederci.
Di: Jacopo Rubino
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