Oh, là, eccomi, mi concedo una mezz'oretta per un paio di caffè dopo un weekend così intenso per piloti, pubblico e... pure organizzatori.
Per prima, primissima cosa, quello che più conta: in pista siete stati tutti molto, molto corretti. Questo conta anche per il pubblico, perché certo, c'è stato qualcuno che ha "baciato" le barriere, qualcuno che ha rotto la macchina, ma nulla di serio che possa rovinare la giornata a tutti con magari un pilota che si fa male o la pista che chiude per ore.
L'aver accettato di pagare qualcosa di più per non far scendere le classiche 50 vetture in circuito tutte assieme ha dato i suoi frutti, ma il grosso l'ha fatto la perizia di chi guidava, va detto.
I turni HCI non sono stati accorciati neppure di un minuto, solo il terzo turno del gruppo B Challenge ha perso 8 minuti causa bandiera rossa. Pochi, che non sono stati recuperati perché servono 5 minuti solo per le operazioni di entrata/uscita delle auto dalla pista.
Alla fine, abbiamo dovuto sacrificare il "turno sperimentale" (20 minuti) con partenza lanciata causa liquidi in pista lasciati da una rottura di motore, ma nell'ottica di una giornata è un nulla e quel turno è tenuto alla fine proprio perché è un "plus" che diamo ai piloti, ma non essenziale per la manifestazione (anche se so che è divertente!)
Insomma, mi è capitato di vedere gente ad Imola che pagava tre turni in una giornata e causa bandiere rosse girava per 10 minuti in tutto perché negli autodromi grandi i tempi morti non si recuperano. Sabato invece è filato tutto assolutamente liscio, bravi!
Ora che non serve più la scaramanzia

vi do alcuni numeri sul personale impiegato in pista per la sicurezza, giusto per capire dove va la parte meglio spesa dei nostri soldi!
Avevamo a disposizione:
2 ambulanze con 2 paramedici ciascuna, 2 medici rianimatori, 2 infermieri professionali, una "fast car" per raggiungere rapidamente i luoghi di eventuali incidenti, ben 18 ufficiali di percorso (che le bandiere le sanno usare!), 2 mezzi antincendio con due pompieri ciascuno ed un mezzo per il recupero veloce delle auto, questo credo guidato da un parente di Vettel o Alonso visto il tempo che ci metteva a fare il tragitto fino al paddock

e infine un'officina mobile con due meccanici.
Capite quindi perché quando agli amici di un pilota che magari bacia le barriere gli dico "State tranquilli, non potrebbe essere in mani migliori", oltre al fatto che con le nostre auto è davvero improbabile farsi male in un circuito del genere. Infatti, fa piacere leggere che molti qui sono finalmente riusciti a portare al limite i propri mezzi in sicurezza come su strada non si può fare.
Una nota per i ragazzi che han dato una mano ad organizzare tutto questo. Cito Spazius perché qui lo conoscete bene. Beh... a parte che come gli ho detto è dotato di svariati neuroni ben funzionanti, al contrario di quello che traspare dai suoi video in pista

è un vero appassionato, altrimenti una giornata così non la si regge. Non avete idea della quantità di problemi che ha sbrogliato e, soprattutto, lui, Cinzia, Dario e Jacopo sono riusciti ad "accreditare" e fornire i transponder a 95 piloti Challenge che si sono presentati fra le 7,30 e le 8,45 (quest'ultimi in maggioranza, mannaggia a chi può dormire!) senza che nessuno perdesse il briefing od entrasse in pista con un solo minuto di ritardo, quando ha aperto alle 9! Non è un complimento esagerato, ma non ho mai visto una gara ufficiale funzionare così bene. Per 130 macchine gli accrediti cominciano un giorno prima!
Una nota per le due cose che non mi sono piaciute (ma sono rimediabili):
Primo, non sono venuto alla cena HCI col gruppetto dello staff. Ovviamente siamo usciti dall'autodromo per ultimi, quasi alle 21, e abbiamo aspettato un pilota che, baciato un muretto, era stato accompagnato in ospedale per degli accertamenti. Stava bene e non essendo un caso urgente le due lastre collo/torace classiche che si fanno in questi casi han richiesto qualche ora di attesa. Una doccia ultra-veloce e... siamo andati a cena alle 23, quindi venire a "rompere" in 10 al ristorante non mi pareva il caso, per rispetto del gestore

ma tanto gli ultimi due-tre-quattro bicchieri di vino me li avete fatti bere al rientro in hotel, con un dessert aggiuntivo offerto da Vassallo!
Secondo, il catering. Non è che non mi sia piaciuto, perché la colazione e lo spuntino pomeridiano li ho fatti ed erano ottimi, conosco la qualità dei prodotti di Vassallo, ma a pranzo c'è stato decisamente TROPPO casino. Avevamo 220 prenotazioni, più una trentina di persone che han pagato al momento, quindi tutto come previsto, MA sono stati distribuiti ben SEICENTO piatti di pasta, con formazione di code decisamente troppo lunghe perché, lo dico in tutta onestà, gli addetti al servizio sono stati colti di sorpresa. Vassallo non è l'ultimo arrivato, anzi, e l'anno scorso è stato tutto perfetto, ma quest'anno ci ha insegnato che bisogna aspettarsi numeri MOLTO maggiori rispetto alle prenotazioni, e che in un'ora e mezza si concentrano tutte le richieste, anche di quelli che non guidanoDiciamo che meglio che ci sia un problema in questo che in pista, per carità, però ci spiace per quelli un po' più tranquilli che non se la sentono di buttarsi nella coda e che han patito di più (pure io son fatto così, vedi il punto precedente, per cui non sono stato presente alla cena HCI).
Lezione imparata: servono un paio di "buoni pasto" a testa (io sono il primo cui piace abbuffarsi mangiando più di una volta!) anziché dei bracciali, così gli accessi possono essere regolati per orario dando priorità ai piloti (mangiare ed entrare subito in pista non va bene!) ed eventualmente dei percorsi per tenere le code ordinate. I bracciali possono andare, ma solo per il servizio bar.
Comunque... MAGARI tre anni fa quando abbiamo cominciato quest'avventura i problemi fossero stati questi! Ritrovarci a guardare i dettagli fa capire quanto positiva sia stata la giornata (anzi, tutto il weekend) e oggi ogni tanto mi vengono in mente dei flash delle scene che ho visto da Venerdì a Domenica, per cui ancora sorrido!
Da Luporum che traino con la SMART che dovevo prestare al fotografo per girare intorno all'autodromo dopo che gli si era staccato un manicotto Venerdì e mi chiede "Ma ce la fa?" ed io rispondo "Ovvio! Motore centrale Mercedes, turbo e trazione posteriore!"; alla cena di Venerdì dov'eravamo "impacchettati" e pur di scambiare quattro chiacchiere con tutti nessuno voleva spostarsi nella seconda sala finché... ci sono andato io; a Riccardo che mi fa "E' la prima volta che vengo non conosco nessuno" e poi lo vedo seduto con Molla, il pilota più "suonato" ma divertente che abbiamo; al paddock di Imola la mattina alle 7, che fa venire i brividi, ma li fa venire ancor più quand'è pieno di "nostre" macchine; alla COLLABORAZIONE vera che c'è fra tutti e in questo siamo molto, molto diversi dalle gare "vere", per fortuna; al comportamento in pista e fuori dalla pista perché so quanto l'adrenalina influisca e ci possa far commettere errori; a tutti quelli che ho mandando I.M. (i veneti sanno cosa vuol dire) o che non ho nemmeno riconosciuto o che non ho salutato mentre pensavo a qualcosa di urgente da fare e che mi guardavano chiedendosi se non mi fossi fumato qualcosa; a queste "baracche" inglesi e giapponesi di 10-15-20 anni fa che danno più emozioni delle auto nuove; a quelli che uscivano dalla pista sudati, ma in estasi (Imola, per me, è la pista più bella d'Italia, e in Europa se la gioca con Spa!)
Insomma... Non ho girato (mi rifarò, tranquilli!) e ho cominciato ad organizzare queste giornate perché mi è letteralmente piovuta addosso l'incombenza, ma oggi la soddisfazione per aver partecipato ad un weekend così è immensa. Un "ragazzo" fra i "meno giovani" dei presenti Domenica mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere: "In un periodo come l'attuale, dove a sentire la televisione pare che l'Italia sia destinata ad andare a rotoli, vedere centinaia di persone dar vita ad una giornata del genere mi ridà fiducia!"
E vi/ci fanno i complimenti anche gli addetti dell'autodromo, sappiatelo!