type aru ha scritto:in effetti ho pensato a questo....però una volta armeggiando con vari impostazioni della stampante son riuscito a fare una foto abbastanza accetabile...solo che nn mi ricordo cosa ho modificato...
il monitor mi pare ok....nel senso la foto rende uguale su diversi pc....xò nn ho amici col mac
di per se nn stampo quasi mai foto era solo che avevo un urgenza....secondo voi a sto punto è meglio forzare un pò l'esposizione per correggere??
tanto le foto sono in Raw per cui ben modificabili.
grazie...
un altra cosa x quel che riguarda la voce "nitidezza" è normale che debba sempre correggerla in postwork?? nonostante la foto sia in fuoco ecc se vado a recuperare con questa funzione la foto migliora sempre e non di poco....
Questione 1:
il discorso fedeltà colore è interminabile e ci sono fior di esperti che
fanno solo quello e in una vita non raggiungono la perfezione, quindi darei per scontato che è praticamente impossibile raggiungere una resa corretta al 100%.
Nel mondo di noi comuni mortali, la prima cosa corretta da fare è calibrare tutto ciò che utilizziamo per scattare l'immagine, ritoccarla e stamparla; in pratica, tutto deve funzionare il più possibile all'unisono. In campo
amatoriale è difficile avere bisogno di farlo, perlomeno non succede quasi mai che ci siano enormi variazioni tra la visualizzazione e la stampa; se accade, evidentemente c'è da controllare 1)la temperatura colore del monitor, 2)le impostazioni della stampante, 3)il tipo di carta utilizzato (che sia corretto rispetto alle impostazioni!). Nel tuo caso credo si tratti di stampante, evidentemente verifica bene tutto.
Cmq, ribadendo che nell'amatoriale non starei nemmeno a farlo, dato che quasi sempre è un lavoro poco utile, se ci si vuole avvicinare un po' di più ad una stampa già più corretta sarebbe bene impostare ogni foto in CMYK al posto di RGB. Per chi non lo sa, ogni strumento per la visualizzazione delle immagini - televisore, monitor, ecc. - si basa sulla tricromia (rosso, verde, blu), mentre le stampanti sulla quadricromia (ciano, magenta, giallo e nero). Un esempio: esiste una differenza fondamentale per quanto riguarda il nero; la tricromia, per sua stessa natura, NON può creare un nero corretto, si avvicinerà al massimo a un marrone molto scuro.
Passando quindi direttamente da RGB a CMYK, la stampante interpreterà secondo la sua natura il file che le abbiamo inviato; invece, un file già impostato in CMYK sarà più fedele proprio perch? tale. Questo ovviamente vale per tutti i colori, mica solo per il nero.
Questione 2:
Per il discorso nitidezza credo tu ti riferisca alla maschera di contrasto. Il metodo è utilissimo e stra-utilizzato (il caso tipico è la botta di maschera di contrasto a occhi e labbra in un ritratto femminile, perch? sono gli elementi su cui cade l'occhio) ed effettivamente aiuta ad eliminare il noioso micromosso.
Un effetto di riduzione della "nebbiolina" grigia tipica degli scatti in digitale è anche il beneficio apportato dal contrastare tramite i livelli, correggendo le alte e le basse luci.
In entrambi i casi c'è però un pericolo: modificare le alte e le basse luci può portare a bruciare i dettagli nel caso delle alte luci e a nasconderli nel caso delle basse luci; utilizzare la maschera di contrasto in modo esagerato "stressa" i pixel, creando un effetto poco reale.
Love sucks. True love swallows.